Promuovere una maggiore consapevolezza e conoscenza dei cambiamenti climatici in atto e di quelli futuri è una sfida determinante per Acque Veronesi e, in generale, per le aziende del settore idrico. Le parole chiave in questo ambito sono mitigazione e adattamento. Secondo l’indagine “Global risk report 2024”, promossa dal World Economic Forum, la crisi climatica è stata individuata come la principale minaccia per i sistemi economici nel prossimo decennio.
Fenomeni come l'aumento della temperatura, lo scioglimento dei ghiacciai e le modifiche dei regimi delle precipitazioni influiscono sulla disponibilità delle risorse idriche. L’aumento dei fenomeni meteorologici estremi, come siccità e alluvioni, richiedono un nuovo approccio da parte dei gestori del servizio idrico.
In caso di eventi siccitosi si verificano maggiori costi energetici e sono necessari investimenti per la ridondanza del Sistema Idrico Integrato, con un aumento della capacità di accumulo dei serbatoi e una riduzione delle perdite di rete.
A fronte di fenomeni meteo intensi, invece, sono necessari investimenti per adattare il servizio di fognatura e depurazione a ricevere maggiori volumi di acque reflue, con un incremento dei costi energetici previsti per lo smaltimento di fanghi e rifiuti prodotti.
Il cambiamento climatico può inoltre provocare l’alterazione della risorsa idrica, con un aumento dei costi per garantirne la qualità e monitorarne la sicurezza.
Garantire l'accesso ad un approvvigionamento idrico sicuro e affidabile per tutti sarà quindi una sfida cruciale. In questo contesto Acque Veronesi si impegna costantemente ad aumentare la resilienza climatica dei servizi gestiti, attraverso specifici progetti nei seguenti ambiti: riduzione delle perdite, interconnessione dei sistemi acquedottistici, ricerca di nuove fonti di approvvigionamento, efficientamento energetico ed educazione ambientale.